Che cosa intendiamo per cultura?

30.01.2016 00:59
Alla domanda potremmo rispondere che cultura è l'ambiente vitale in cui viviamo e in cui ci riconosciamo, quell'insieme di riti, usanze, ricordi, modi di dire e di fare, memorie, feste, liturgie... che fanno di noi ciò che siamo, così diversi da altri popoli ma anche così simili. La cultura è ciò che fa di un uomo "questo uomo preciso", legato a un dato contesto. Un po' più scientificamente don Angelini direbbe: "Noi parliamo di cultura nella sua accezione antropologica, che è costituita dal complesso delle forme simboliche mediante le quali è resa possibile l’alleanza sociale". Ecco, con il nostro Centro Culturale don Mazzolari vogliamo contribuire a ridare vigore a tutto ciò che ci è stato consegnato e che fa di noi ciò che siamo. Crediamo che la nostra cultura condivisa abbia le sue radici profondamente inserite nella fede cristiana e che davvero "non possiamo che dirci cristiani". E di questo prezioso bagaglio fanno parte idee, concetti, lingua, concezioni sociali... che cerchiamo di servire con riflessioni, conferenze, confronti pubblici... ma fanno anche parte tutte quelle esperienze condivise come feste, sagre... che con altrettanta saggezza e lungimiranza i nostri padri ci hanno consegnato. Essi ben conoscevano la concretezza ruvida e alle volte apparentemente un po' superficiale della cultura, fatta di tanto buon senso, voglia di vivere e di condividere, voglia di star bene insieme. Ci hanno consegnato una cultura concreta e ben sperimentabile, non solo racchiusa nei libri. Dimenticare questa ricchezza significa destinarci al non senso. Per questo chiediamo a tutte le Associazioni e agli Oratori di impegnarsi per rendere sempre più belle e partecipate le nostre feste: penso al Natale e alla Pasqua, al Carnevale, all'ultimo dell'anno, alla giornata della Pace, alla Sagra e alla Fiera... Nel cristianesimo la separazione tra sacro e profano sono abolite, Gesù è vero uomo e vero Dio, ha eliminato il muro, il velo del tempio...  
Il cardinal Scola disse in una Omelia: "Per la verità cristiana, non esiste separazione tra “recinto” sacro e ciò sta fuori: niente deve essere profano per il cristiano".
Proprio per questo voglio ringraziare don Ambrogio, il nostro parroco, per la proposta di suonare le campane per ogni bambino che nasce a Gorgonzola. Per tutti, perché servire l'uomo è servire Dio in mezzo a noi. Grazie